A partire dal 2 aprile 2023, è entrata in vigore la Direttiva Omnibus anche in Italia, portando con sé importanti cambiamenti per il settore dell'e-commerce. Recepita nel Codice del Consumo il 18 marzo scorso, questa Direttiva dell'Unione Europea ha un impatto significativo sul commercio online, introducendo nuove norme e sanzioni per le pratiche commerciali scorrette. In questo articolo, forniremo una panoramica dettagliata delle novità introdotte dalla Direttiva punto per punto.
La Direttiva Omnibus e le sue implicazioni dal 2 aprile 2023
Nel 2019, l'Unione Europea ha adottato la Direttiva UE 2019/2161, nota come Direttiva Omnibus, che mira a rafforzare le protezioni per i consumatori contro le pratiche commerciali scorrette. Essenzialmente, la Direttiva si concentra su tre aspetti principali:
1. Trasparenza nei confronti dei consumatori, in particolare per quanto riguarda le riduzioni di prezzo.
2. Pratiche commerciali scorrette, in particolare per quanto riguarda la commercializzazione di prodotti venduti come identici in diversi Stati membri, ma che differiscono sostanzialmente tra loro.
3. Regime sanzionatorio, con l'aumento delle sanzioni massime applicabili per le pratiche commerciali scorrette.
Nuovi obblighi informativi per i commercianti previsti dalla Direttiva Omnibus
Uno dei principali cambiamenti introdotti dalla Direttiva Omnibus riguarda gli obblighi informativi imposti ai commercianti nei confronti dei consumatori. Da ora in poi, ogni venditore online è tenuto a fornire informazioni chiare sull'ubicazione del proprio esercizio commerciale online, l'indirizzo email e il numero di telefono. Inoltre, i commercianti digitali devono indicare se il prezzo di vendita è stato personalizzato tramite un processo decisionale automatizzato.
Per quanto riguarda i servizi e i contenuti digitali, il venditore deve fornire informazioni sulle funzionalità, la compatibilità e l'interoperabilità dei beni acquistati, nonché ricordare le garanzie legali post-vendita applicabili, se presenti.
Gli obblighi informativi dei marketplace secondo la Direttiva Omnibus
La Direttiva introduce anche nuovi obblighi per i marketplace. Oltre a quanto richiesto ai venditori online, i marketplace devono informare i consumatori sulle modalità che influenzano la classifica delle offerte. Inoltre, devono fornire informazioni sulla controparte contrattuale e sulla distribuzione delle responsabilità tra il marketplace stesso e il soggetto che offre i propri beni o servizi attraverso di esso, sia che si tratti di professionisti che di consumatori.
Nuove pratiche commerciali scorrette introdotte dalla Direttiva Omnibus
Un aspetto cruciale della Direttiva Omnibus riguarda le pratiche commerciali scorrette, che vengono ampliate rispetto al passato. Un esempio è il cosiddetto "Dual Quality" (qualità duale): questa pratica si verifica quando un commerciante promuove un prodotto in uno Stato membro dell'Unione Europea, presentandolo come identico a quello venduto in altri Stati membri, ma con caratteristiche o composizione significativamente diverse. Secondo la Direttiva, questa pratica sarà considerata ingannevole e potrà portare al risarcimento del consumatore.
Un'altra pratica scorretta riguarda i risultati delle ricerche online: il commerciante deve indicare chiaramente che i risultati migliori presentati al consumatore sono il risultato di un'inserzione pubblicitaria e deve fornire una sezione apposita che spieghi i parametri che influenzano la classifica dei prodotti.
Nel contesto della vendita di biglietti per eventi, diventa scorretta la pratica del cosiddetto "Secondary Ticketing" (rivendita di biglietti). Questa pratica si verifica quando i biglietti acquistati vengono rivenduti utilizzando software appositi (BOT) per aggirare i limiti di acquisto.
La tutela dei consumatori durante i periodi di sconti
La Direttiva Omnibus affronta anche il tema degli sconti online. Gli annunci di riduzione del prezzo devono ora riportare il prezzo più basso applicato nei giorni precedenti allo sconto. Questa disposizione mira a contrastare pratiche scorrette in cui i rivenditori aumentavano i prezzi prima di eventi come il Black Friday o il Cyber Monday, al fine di creare l'illusione di sconti più elevati. Tuttavia, questa limitazione non si applica agli e-commerce che vendono generi alimentari deperibili o prodotti agricoli.
La gestione delle recensioni secondo la Direttiva 2161
Un aspetto fondamentale della nuova Direttiva riguarda la gestione delle recensioni. La Direttiva si propone di contrastare le recensioni false, pertanto i commercianti devono informare i consumatori se e come garantiscono che tali recensioni provengano da acquirenti reali dei prodotti in questione. Queste garanzie di controllo devono essere indicate nei termini di vendita con una clausola apposita. Senza queste indicazioni, il venditore non può fare uso delle recensioni. Inoltre, il commerciante non può modificare le recensioni ricevute, offrire incentivi per ottenere recensioni positive, acquistare recensioni o pubblicare recensioni false. Infine, non può mostrare solo recensioni positive ricevute.
Nuove sanzioni previste dalla Direttiva Omnibus
Come anticipato, la Direttiva europea prevede anche nuove sanzioni per i commercianti che adottano pratiche commerciali scorrette. A seconda della gravità della violazione e delle misure adottate per rimediare, le sanzioni possono variare da 5.000 a 10 milioni di euro. Se la violazione coinvolge altri Stati membri dell'UE oltre all'Italia, la sanzione può arrivare fino al 4% del fatturato annuo registrato in Italia o negli Stati in cui si è verificata la violazione. In alcuni casi, possono essere applicate anche sanzioni penali.
Non perdere l'occasione di rimanere aggiornato sulle ultime novità nel settore dell'e-commerce e sulle regole che influenzano la tua attività. Richiedici una consulenza gratuita per ricevere informazioni e consigli utili.
Resta al passo con la Direttiva Omnibus e assicurati di operare nel rispetto delle normative vigenti, consulta il tuo legale di fiducia.